sabato 31 ottobre 2009

IL PRIMO TG NAZIONALE SUL TERREMOTO DEL 13 DICEMBRE 1990

IL PRIMO TG NAZIONALE SUL TERREMOTO
Tg2 ore tredici
13 dicembre 1990
Conduce da studio Carmen Lasorella
Il terremoto in Sicilia è la notizia d’apertura

Titolo del servizio

Terremoto in Sicilia, nove morti, decine di feriti, molti danni.
Stanotte una scossa del settimo grado della scala Mercalli ha interessato tutta la zona orientale dell’isola, da Messina a Caltanissetta.
Il paese più colpito è Carlentini in provincia di Siracusa dove si teme che quattro persone siano ancora sotto le macerie. Panico nelle popolazioni che si sono riversate nelle strade.
I soccorritori ostacolati dal maltempo

All’una e ventiquattro della notte scorsa per 45 interminabili secondi la terra ha nuovamente tremato in Sicilia.
Una scossa del settimo grado della scala Mercalli alla quale ne hanno fatto seguito altre scosse di minore intensità.
Panico per milioni di persone in tutta la parte orientale dell’Isola.
Per ora i morti sono nove a Carlentini, il centro più colpito, in provincia di Siracusa.
Imprecisato il numero dei feriti: alcuni sono ancora sotto le macerie.
All’appello mancano ancora 4 persone. Altre, non si sa, ancora quante sarebbero morte per infarto
Abbiamo preparato, ecco, la vedete, una cartina, per mostrarvi la localizzazione del sisma.

L’epicentro, come potete notare, è stato in mare, nel golfo di Noto ad est di Siracusa. (la notizia è falsa!)
Gli effetti si sono sentiti in tutte le province orientali.
Seriamente danneggiati molti edifici pubblici e privati.
Particolarmente gravi i danni a Scordia in provincia di Catania.
Carlentini, 13.000 abitanti, che, come dicevamo, è il centro più colpito: sono crollati tre edifici nel centro storico.
Per le ultime notizie ci colleghiamo con Catania.
Qual è la situazione, Gianni Dupplicato?

Servizio di Gianni Dupplicato

Sì è stato come se qualcuno afferrasse le abitazioni e le scuotesse con insistenza raccapricciante.
Prima, però, c’era stato il boato. È nata così, all’una e ventiquattro, la notte di paura vissuta in tutta la Sicilia sud-orientale per la forte scossa del settimo grado superiore della scala Mercalli; alcune scosse di assestamento, poi, all’1,53 e alle 5,30, ma avvertite soltanto dagli strumenti.
La paura si è trasformata in terrore (mentre possono partire le immagini) a Carlentini un centro ad appena trenta chilometri da Catania, dove il crollo di tre palazzine ha fatto nove vittime.
E’ questo il numero delle vittime accertato fino a questo momento, numero che aumenta di ora in ora, una conta che è cresciuta man mano che i soccorritori hanno scavato tra le macerie.
Altre persone sono state estratte vive, ma sono gravemente ferite.
Le palazzine crollate si trovano nella zona denominata “Fiera”:
La scena è raccapricciante: le operazioni di soccorso sono state rese particolarmente difficili dalle inclementi condizioni del tempo. Piove a dirotto e fa molto freddo, ma …….

………black-out ……le interruzioni dell’energia elettrica erano frequenti

…… Francesca Mallo e dalla figlioletta Veronica di tre anni. Erano abbracciati.
Poi Santo Furnari, di 32 anni, Agrippino Cardillo di 60, e una delle sue due figlie. Ancora qualche vittima è da identificare. Manca anche all’appello una bambina di un anno e mezzo e poi almeno altre tre persone.
Vittime anche a Francofonte, Acireale, a Catania, ma qui per collasso cardiaco.
Danni si registrano un po’ dappertutto, ma quelli più ingenti sono stati registrati a Scordia;
poi a Noto, la capitale del Barocco siciliano, dove sono crollati anche i muri del vecchio carcere.
Il direttore ha già avanzato la richiesta per il trasferimento dei 200 detenuti.
Non ci sono, però, tra questi detenuti né vittime né feriti: i detenuti stessi erano stati radunati nel cortile principale dell’istituto di pena.
A Siracusa è crollato l’attico di un palazzo, anche qui per fortuna senza fare vittime.
A Carlentini ci sono, ovviamente, già da questa notte i nostri colleghi.
Guglielmo Troina ha realizzato alcune interviste. Prego i tecnici di mandarle in onda.
Ecco, fra un attimo sono pronte…..possiamo vederle.

Guglielmo Troina
Che cosa è successo? Ce lo può raccontare?
Intervistata: “Ah, s’è rotto tutto, tutta a casa s’è rotta.
Guglielmo Troina
Ma con chi era lei in casa?
Intervistata: Con mio marito, i miei figli, mia madre, tutti c’erano.
Guglielmo Troina
E come stanno?
Intervistata: Il terremoto…..
Guglielmo Troina
Come stanno i suoi
Intervistata: Bene, anzi bene stanno.
Guglielmo Troina
Lei dove abitava?
Intervistata:
(singhiozzando) Ccani, (qui)
Guglielmo Troina
Ma ha avuto vittime?
Intervistata: No, i picciriddi a ma nisciutu e a ma scappatu, ma Nun ci putemu trasiri chiui dintra.
Nun putemu pigghiari nenti
Casa nunn’avemu chiui
Prima macari avevumu ‘n pezzu i tettu ora mancu chissu cchiui avemu
(abbiamo preso i bambini e siamo scappati, ma non possiamo più entrare; non possiamo prendere nulla. Non abbiamo più una casa. Prima avevamo un pezzo tetto, ora neanche quello)
Guglielmo Troina
Che cosa avete trovato là sotto?
Risponde un Vigile del fuoco
Quindi noi abbiamo estratto il bambino; adesso c’è il padre e la madre: erano tutti e tre abbracciati.
Il bambino è stato facile tirarlo, essendo i genitori molto più lunghi quindi è un po’ difficile. Ora dobbiamo alzare leggermente tutta la parte soprastante e tentare di uscirli.
Guglielmo Troina
Erano abbracciati, hanno tentato di sottrarsi alla morte.
Un Vigile del fuoco
No, io credo che erano ancora a letto, che dormivano, secondo me, perché erano proprio ancora sopra i materassi e ci sono ancora sopra le coperte sopra. Sicuramente non se ne saranno nemmeno accorti.
Gianni Dupplicato:
Nell’intervista il vigile del fuoco parlava di un bambino, in realtà si trattava di una bambina:
confermiamo: Veronica Musumeci di tre anni.
Ma cosa è successo in questa zona, ed a cosa è dovuto il sisma di questa notte?
Lo abbiamo chiesto al responsabile del laboratorio di geofisica dell’università di Catania
prof. Giuseppe Patanè: ecco l’intervista

Questa notte, esattamente cos’è successo?
Prof. Patanè:
Questa notte, probabilmente si è verificato un punto di debolezza della crosta che sta nel settore sud-orientale della Sicilia ….. sostanzialmente, si può dire, sostanzialmente si è aperta una frattura in corrispondenza di questa zona di debolezza e la propagazione della frattura ha determinato da quella liberazione di energia che poi, noi, avvertiamo, noi comuni mortali, avvertiamo come terremoto.
Professore scusi, ma questa zona sud-orientale della Sicilia che è stata colpita questa notte è una zona che è stata soggetta a terremoti?
Beh, questa è la zona, diciamo, più pericolosa della Sicilia. Il settore orientale, nel passato, è stato oggetto di terremoti di magnitudo molto elevata nell’ordine di circa sette, questo per un’associazione matematica all’intensità che era dell’ordine del X grado e forse oltre.

Lo abbiamo sentito dal prof. Giuseppe Patanè: la Sicilia sud-orientale è zona a rischio.
Di terremoti ce ne sono stati tanti, ma il più disastroso avvenne trecento anni fa: l’undici gennaio del 1693.
Anche allora un boato e poi la terra a tremare. Si contarono soltanto a Catania 16.000 morti su 23.000 abitanti; 4.000 furono le vittime a Siracusa su 15.000 abitanti;
popolazione ridotta a meta anche a Ragusa e in tutti gli altri centri della zona.
Per il momento è tutto. Non mancheremo ovviamente di aggiornarvi nel corso nel corso delle prossime edizioni dei telegiornali ….
…………….. altro black-out …………..
………Boschi.
Ma sentiamo le novità da Gianni Masotti.

Siamo nella sala operativa della protezione civile dove da stanotte all’una e 24, l’ora della scossa principale il lavoro è frenetico, un lavoro di accertamento incrociato sul territorio siciliano colpito dall’evento sismico. Nello stesso tempo da quell’ora sono affluiti continuamente dati e notizie dai
comandi periferici dei Carabinieri e dalle prefetture dei territori interessati, cioè Siracusa, Catania e Ragusa. Da queste prime notizie è subito apparso evidente che la zona più colpita era quella di Carlentini, una trentina di chilometri a nord di Siracusa, dove si sono avuti cinque morti ed allo stato attuale 11 dispersi per il crollo di tre edifici.

viene inquadrata una lavagna nella sala operativa della protezione civile a Roma: di sfuggita si vede la cartina topografica della zona colpita:
è evidenziata in giallo Carlentini mentre è segnata con due bollini rossi Augusta e la zona centrale di Monte Tauro. Poi le immagini fanno vedere i danni segnalati alla zona industriale si riesce a leggere:
aziende a rischio
Enichem Priolo
Raffineria Esso: serbatoio lesionato
Interrotti rifornimenti di benzina

Il ministro Lattanzio, appena ricevuta notizia dell’episodio ha raggiunto nella prima mattinata con un aereo da Ciampino la prefettura di Siracusa, dove nel corso di un vertice tenuto verso le undici con le autorità locali è stata tentata una prima valutazione dei danni e sono state impartite direttive per la sistemazione dei senzatetto che sono stimati attorno ai 450 - 500 di cui solo 250 a Carlentini.
Inoltre una commissione di esperti di sismologia presieduta dal prof. Boschi dell’I.N.G. sta fornendo i primi parametri di valutazione per stabilire il quadro scientifico nel quale si è manifestato il fenomeno.

Altra inquadratura della sala operativa
Si legge sulle lavagne:

ore 01,24 - evento
scossa sismica magnitudo 4.7 (VII MCS)
Epicentro Golfo di Noto
Località: Militello, Carlentini, Augusta,
Province: Siracusa e Catania

Vediamo ora le ultime notizie pervenute qui alla sala operativa della Protezione civile per quanto riguarda la provincia di Catania.
A Vizzini lesioni in vari edifici;
a Mineo evacuato l’ospedale con quattordici malati;
a Militello è deceduta per infarto una persona di 65 anni;
a Calatabiano lesione al ponte rotabile che fa da cavalcavia alla linea ferroviaria Catania Messina;
a Catania caduta di cornicioni in edifici civili e pubblici;
sono state anche segnalate lesioni ad edifici scolastici;
negli ospedali del capoluogo sono state ricoverate in tutto 112 persone per danni indiretti provocati dal sisma: e cioè cadute o panico, per esempio;
a Scordia è inagibile il palazzo municipale, la guardia medica, la stazione ferroviaria e 14 abitazioni private;
a Valverde sono crollate due case private che per fortuna erano disabitate.
Per ora è tutto dalla sala operativa della protezione civile. Linea allo studio.

Lasorella da studio
Le notizie si aggiornano continuamente. Purtroppo i morti sono nove al momento, mentre risultano disperse quattro persone.
Comunque vi terremo aggiornati nelle prossime edizioni del telegiornale e sugli sviluppi ed anche su quella che è la macchina organizzativa per far fronte a questa emergenza.

Tempo del servizio: 4 minuti (alla cronaca di una partita avrebbero dato sicuramente più tempo)

AUGUSTA (EPICENTRO DEL SISMA) CON I SUOI 4875 SENZATETTO ED UN RIONE INTERAMENTE DEVASTATO NON FA NOTIZIA!
ANCHE L’ONDA DI MAREMOTO E’ IGNORATA!

PER IL SISMA DEL 1990 NON CI SONO STATE EDIZIONI STRAORDINARIE E QUESTI TELEGIORNALI SONO LE UNICHE NOTIZIE NAZIONALI SULLA TV DI STATO.

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